giovedì 7 marzo 2013

Occhiali di Vita.


























http://www.youtube.com/watch?v=1QrjvkhIpE0



Quella canzone piena di tristezza…..
Quel paio di occhiali unti di sudore
E di fatica sempre celata
Tutti rotti e maltrattati
Vissuti in quel buio dove cercavano invano luce
Per te anche
Tanto per te.
Sono rimasti li
Solo come un vecchio arrugginito ricordo
Di tutte le sere che ti tenevo vicina
Di tutto il mondo che volevo farti vedere
Di troppo amore
Forse solo di troppo immaturo amore
Non mi sento un buon padre
Ma ho fatto di tutto per esserlo
Avevo due mani
Una mente
Un buon cuore
Un vecchio paio di occhiali
Null’altro
Se non addosso il mondo
E tu eri avvolta nei tuoi biondissimi capelli ricci
Sorridevi sempre
Ti facevo vedere film  da “grandi”
Ti leggevo fiabe
Inventavo storie di paura
Solo una volta ho perso la pazienza
Ti ho dato una sberla
Di tutte quelle che per me erano abitudine quotidiana nella mia infanzia
E ti chiedo perdono
E me lo rendo
Ti ho riconosciuta come il mio meglio
La mia naturale prosecuzione
Per quando sarebbero restati di me
Solo quei vecchi occhiali
Pieni di unto e di sudore
Di notti insonni
Sporchi di grasso e buio
Ma lindi e candidi nel mio rifiuto alla compromissione
Lindi e candidi come l’anima di un bambino
Puliti in tutto
Tranne che nel vedere le tue sofferenze
Ciechi in quello
E nel non comprenderle
Domani  è la festa delle donne
Scriverò per ironia domani
Domani  lo farò
Ma stanotte mi sono svegliato
E stanotte è difficile
È la notte di un giorno comunque difficile
Per te di più
Perché avevo tanto da dare
E non ci sono riuscito
Davanti a Dio se mai esiste e agli uomini
Non temo il giudizio
Ma solo l’impotenza
Di un tuo mancato sorriso
Non mio di orgoglio
Ma tuo di gioia
L’impotenza di un padre
Delegittimato
Davanti a se e alla sua coscienza
Perchè a tuo padre del mondo non interessa
Non ha mai contato i suoi giudizi e pregiudizi
E non l’avrebbe cambiato un po', nelle sue possibilità.
Li ha sofferti e amaramente accettati quei giudizi
Per altri editti
Che solo il tempo ha dato
Ai giudici supremi
A coloro che si fregiavano di consigli
O presuntuose certezze.
Quindi domani è la tua festa
Per me è così
La festa di una donna
Che è stata la mia bambina
E alla quale forse ho dato troppo o troppo poco
Amore
E parlo di me
Solo di me
Perchè mi manca tutto quello che non ho potuto insegnarti
Perché ne avevo e ne avrei adesso ancora di più
E non è dei miei occhiali appena meno sporchi di sudore
Che mi tormento
Ma di quanto mancano a te
Quelli vecchi
Che non hanno saputo vedere
Le tue sofferenze
Non le mie
Le mie non contano
E adesso ho tolto gli occhiali
Perché si sono inumiditi
Non di pioggia
Non di sudore
O di grasso
Ma di una tenerezza
Che non ho saputo dare
Di un amore diverso
Che non ho saputo trasferire
E del quale mi faccio carico
Solo io
Come sempre nella mia vita
Non rifiutando la responsabilità
Ma assumendola tutta avendone la forza
O semplicemente illudendomi di poterla avere
Non c’è più quel giovane padre
Che a volte sfatto dalle sue lotte e dalle sue fatiche
Si addormentava qualche ora
Sul divano di casa
È qui
Senza occhiali
E senza che tu, vedendoli appoggiati su un tavolo
Possa soffrirne
È la tua festa domani
Ed è per te che scrivo
Per mia figlia
Spero con un po' di tenerezza
Imparata
Compresa
Scrivo perché tu possa un giorno leggermi
E comprendere che questo mio sciocco scrivere era l’unico modo che avevo
Per indicarti la tua strada
Quella che ti appartiene di diritto
E che un giorno fiorirà
I figli sono meglio dei genitori
Sempre
E spero che prima che questi occhiali si arrugginiscano ancora
Spero di leggerti
Per tutto quello che sai scrivere tu davvero
In forma e contenuto
Per la meraviglia che è difficile da sostenere
Incanalare a volte
Perché il troppo amore
Che puoi avere dentro
È un delicato equilibrio
Che ti rende speciale
Non nei sensi di colpa
Ma in quelli della virtù
Ma anche in quelli delle quotidiane inquietudini
Perché era una principessa
Di un vero principe
Ma senza regno.


Ti prometto che per la tua festa
Non lascerò gli occhiali sul tavolo domani
Spero che mi aiutino a vedere
A scrivere adesso per poter  leggere te un po' più avanti
Nelle meraviglie semplici che hai dentro.
E che un giorno sbocceranno
Non nel buio di un tormento
Ma in una serena mattina piena di sole.


FranzK.

Tuo padre.

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