domenica 7 febbraio 2010

Catene deformabili.



 [http://www.youtube.com/watch?v=kVViclTFTP0&feature=related]


Qualche  novità in arrivo dagli universi elastici.
Nulla di particolarmente profondo, ma non è questo il luogo per discussioni troppo pesanti.
Qualche curiosità, al massimo.
Come da statuto.

Dunque immaginiamo di allineare una serie di molle una in fila all’altra.
Molle scelte con una differente capacità di deformarsi.
Ossia più o meno rigide.
Una volta allineate e portate a contatto l’una con l’altra, proviamo a comprimerle.

Accade che l’intero pacchetto si accorcia, incamerando l’energia che gli abbiamo trasferito.
Ma all’interno del pacco ogni singola molla partecipa alla deformazione globale con una tutta sua.
Singola e singolare.
Dipendente dalla sua natura.

Che  corrisponde anche alla singolare capacità di accumulare una parte dell’intera energia trasferita.
Più  la molla sarà “molle” e più grande sarà la sua deformazione e piccola la quantità energetica accumulata.
Viceversa per quella più “dura”.
Per equilibrare, tutte insieme, la stretta che le comprime.

Non sono le proporzionalità  matematiche dirette e inverse che mi interessano.
E neppure gli sforzi e le forze.
Neanche cosa accade all’interno dei miei muscoli, nel caso le abbia compresse con le mani.
Tantomeno i cambiamenti all’interno del reticolo cristallino del loro metallo.

È un pensiero molto semplice.
È la sensazione che quanto vale per il pacco di molle a rigidezza differenziata, vale anche per gli umani.
Per i rapporti tra gli umani.
Per la rete neurale che li collega senza possibili nascondigli.

La vita obbliga il più debole a grandi deformazioni  risparmiandogli grandi carichi.
Quanto al più forte il contrario.
Ed è il loro collegamento che tiene tutto in equilibrio.
Il contatto trasmigra energia.

Siamo in contatto.
Tutti completamente cablati.
All’interno di una catena deformabile entro la quale sembrano essere  ammesse solo le oscillazioni.
Non grandi cambiamenti.

Quelle oscillazioni che credo viviamo come momenti da ricordare.
Nel bene e nel male.

Nell’invariabile stretta morsa della vita.

Franz.K

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