venerdì 24 febbraio 2012

Noi, Soli.





Noi, soli.

Che abbiamo smesso di temere la solitudine.
Che abbiamo imparato a star bene con il peggio.
Con noi.
Che abbiamo avuto il coraggio o la follia di affrontarlo.
Noi, liberi.
Soli e liberi.
Avvolti in una musica.
O in uno scritto.
In un pensiero.
In una semplice speranza.
Ma mai più in una illusione.
In un nido sicuro.
Anche se falso.
Noi.
Soli.
Che abbiamo sfidato la morte.
Che abbiamo portato un coltello nel letto.
Accarezzandone la lama.
Perché era troppo forte il dolore.
Insopportabile.
E poi lo abbiamo riposto nella dispensa.
Per sempre.
E sentiamo musica.
E sentiamo emozioni.
Ci sentiamo.
E non abbiamo più paura.
Di noi.

Noi, soli.

Senza mai più sentirsi soli.
Abbandonati.
Cantiamo la nostra musica.
E sentiamo dentro tutto.
Perché non ne abbiamo più timore.
Dei draghi.
Del loro fuoco.
Perché non li abbiamo sconfitti.
Ma compresi.
Non addomesticati.
Non vinti.
Ma solo capiti.
E accarezzati.
Senza potessero mai più ferirci.
Bruciarci.
Noi.
Soli.
Adesso siamo pronti.
Per il noi.
Anche insieme.
Solo adesso.
Che abbiamo imparato.
Il noi.
Il solo.
Siamo pronti per l’insieme.
Di tutto.
O di nulla.
Ma siamo nella vita.
Non più fuori.
Non più estranei ad essa.
Siamo insieme.
A tutti.
Anche nell’essere soli.
Pronti per la vita.
Per il suo insieme.
Per le sue pulsazioni.
Per i suoi sguardi.
Per ascoltare.
Ed essere ascoltati.

Accolti.
Accoglienti.
Noi, soli.
Con solo un sorriso.
O un grande Sole.
Pronto a illuminare.
O a rifrangere.
Finalmente accolti.
Finalmente accoglienti.

Soli.
Vivi.
Pronti.
Finalmente.
Anche al meglio.
Della vita.


FranzK.

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