domenica 14 febbraio 2010

Messaggi criptati.




 [http://www.youtube.com/watch?v=E-af-k2P0g4&feature=related]

Tutto sembrava perduto  per sempre.
Era quasi certo ormai.
Morti in vita, l’uno per l’altra.
Nell’assoluto silenzio, alle massime distanze geofisiche:
praticamente a un tiro di schioppo.
Il bene sembrava essere stato definitivamente sconfitto.
Dentro il flusso invisibile di fitte onde elettromagnetiche filoguidate.
Il bene che per loro non poteva esistere.
Il loro bene.
Il più grande che mai forse si fosse affacciato ad un alba terrestre.
Una sinfonica sintonia senza uguali.
Quel bene che aveva permesso loro di conoscere il “Grande segreto”.
Tutto il suo tormento e tutto il suo stupore.
Fino a far splendere, nel bianco e nel nero, tutto il suo caleidoscopio.
Tutta la sua difformità.
Tutta la sua luce.
Quanto fastidio aveva rappresentato per gli schemi acquisiti.
Quanta rabbia generata ai bigotti e ai perbenisti.

Più che uno immenso e sconosciuto amore era stato processato come uno scandalo.
Uno scandalo eccessivamente scandaloso.
Anche dai progressisti intellettualoidi.
Figuriamoci dagli anziani bugiardi e dai finti senza peccato.
Figuriamoci se qualcuno di loro avrebbe rinunciato a un processo.
Fino al verdetto finale.
Fino alla condanna alla necessaria abiura.
E, nel non poter bastare, alla successiva, definitiva eutanasia.

Morti in vita dunque, l’uno per l’altra.
Alle giuste distanze.

Ma il bene, quell’immenso sconosciuto bene non voleva saperne di morire.
Neppure svenato da quella silenziosa iniezione di veleno moralistico.
Neppure nella morte della volontà degli interpreti prescelti.
Nulla da fare.
Aveva necessità di vivere, quel bene.
Proprio dove nessuno lo voleva e sopportava.
Così dimostrò di che pasta era fatto.
Ed escogitò un trucco.
Fingendosi morto senza morire.

Incise nelle targhe delle automobili di passaggio messaggi criptati.
Usando le loro lettere e i loro numeri.
Sconvolgendoli  nelle più belle parole d’amore.
Nelle più struggenti poesie.
Nella più estatica provata dolcezza.
Nella più reale e vera presenza e presentimento.
Lettere e numeri non piegati alla morte.
E neppure alla loro convenzione.
Incredibili simboli viventi e parlanti.

Se ne accorse lui per primo, poco prima che anche lei si convincesse.
Colpito da quella poesia impossibile, nel bel mezzo di una autostrada trafficata.
Mentre le targhe mutanti rimbalzavano, appese alle fumose veloci, nel loro andirivieni, da lei a lui e da lui a lei, i messaggi criptati.
Tenendoli vivi entrambe e in essi, vivo anche il bene.

BW ……”se tu mi ami , io non ti amo ……
468…… ma se io ti amo, …..attento a te!FC

So che non riuscite a credermi.
Ma la Carmen per prima, scappò un istante fuori da un vecchio long playing a 33 giri.
E per prima volle incidere una targa personalizzata, per quel progetto di bene.
Molti altri, più tardi, seguirono il suo esempio, così tanti, da formare lunghissime code.
Adesso forse mi credete di più, soprattutto se siete in viaggio.
Per smaltire tutto quel traffico esisteva  solo una possibilità:
liberare quel bene e lasciarlo vivere.

Dicono sia accaduto.

Il 14 febbraio del 2023.

Franz.K

Nessun commento:

Posta un commento