martedì 17 gennaio 2012

Fidati.



Se vuoi sentirlo:






Fidati di quello che senti.
Non di quello che leggi.
Fidati del tuo cuore.
È collegato alla mente.
Molto di più di quanto credi.
Fidati di te.
Fidati di chi ha scalato prima di te.
Non è più di te.
È solo differente, non superiore.
È solo non uguale, non maestro.
Fidati del tuo cuore.
Di quello che provi.
È molto di più di quanto credi.
Di qualsiasi prova.
Di qualsiasi conferma.
Senti dentro.
Non fuori.
Fuori non c’è nulla.
Nulla meglio o peggio di te.
O forse solo peggio.
Fidati di quanto sai dare.
Non di quanto puoi ricevere.
È il dare che ti fa speciale.
Ricevere non è una specialità.
Fidati di te.
L’inadeguato lascialo agli altri.
Fidati di quello che senti.
Non di quello che ti vorrebbero far sentire.
L’inadeguato è degli altri.
Non tuo.
Fidati di quello che provi.
Non di quello che comprendi.
I sentimenti non tradiscono.
Tradiscono gli schemi.
Non i sentimenti.
Tradiscono in modo subdolo gli schemi.
Non tradiscono mai i sentimenti.
Fidati del tuo cuore.
Di quello che sente, che sa.
È molto più collegato alla mente.
Molto di più di quanto credi.
Tanto da essere una cosa sola.
Indivisibile.
Fidati del tuo adeguato.
Nel dare quel sacco d’amore che possiede.
Fidati, per una volta, anche di me.
Di quello che ti dico.
Non per esperienza, ma per conoscenza.
Pari alla tua, non meglio o peggio, non di più o di meno.
L’esperienza non esiste.
È il tranello dei vecchi.
Di quelli stanchi di vivere.
Senza più alcuna vita.
Dei giovani e dei vecchi senza vita.
L’esperienza è solo un tremendo tranello.
Di persone stanche.
Vecchie.
Tu hai dentro la vita.
Fidati del tuo cuore.
Quanto mi fido io per te, per lui.
Del tuo.
Io posso condurti a vedere le stelle.
Ma poi guarda tu, con i tuoi occhi da cerbiatto.
Guarda l’orizzonte.
Io mi fido di te.
Del tuo capire con il cuore.
Guarda dove conduce lo schema.
Guarda verso quale infausto futuro.
Non ero io il pessimista.
Io non sono un vecchio.
E non posso dedicarmi al pessimismo, all’immobilità.
Io sono giovane, non posso accecarmi con delle bugie.
Io mi fido del tuo sguardo.
Mi sarei fidato a sedici anni.
Non avrei avuto alcun dubbio.
Nelle tue iridi.
Nel tuo cuore.
Mi sarei fidato e non avrei sbagliato.
Fidati di ciò che senti.
È un cuore speciale il tuo,  fidati di lui.
È l’unico collegamento con la mente.
Con una mente così speciale.
Fidati dei tuoi occhi da cerbiatto.
Della tua adeguata differenza.
Un differente meglio di un normale peggio.
Differente dal mondo solo peggio.
Dal mondo degli schemi e dei cibi liofilizzati.
Eravamo per il biologico tutte e due no?
Il meglio a volte si sente differente.
Ma è solo meglio.
Proprio perché differente.
Biologico, naturale.
Il meglio ha diritto di esistere.
Non colpa.
Non peso.
Il meglio è la vita.
E la vita ha diritto per se, quando è il meglio.

Il meglio di quanto non mi sono sbagliato di riconoscere.

In te.

Francesco


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