giovedì 4 marzo 2010

Leo l'inventore.




 [http://www.youtube.com/watch?v=tUqSUiSolvQ]

Un giorno un amico, un vero amico, mi ha condotto in un piccolo cimitero nelle terre delle alte stelle.
Un posto che, diversamente dalla tristezza dei consueti luoghi dei morti, aveva una sua luminosità.
Non dico allegria, ma almeno non tristezza.
Mi ha condotto in quel luogo per due precisi motivi.
Uno non posso svelarlo, ma il secondo sì.
Doveva presentarmi il mitico Leo, il più grande inventore mai vissuto.

All’inizio me lo raccontava sempre come un gran bugiardo,  per la verità.
Ma dopo quella visita insieme ha cambiato idea.
Decisamente.
Definitivamente.
Altro che il “.... da Vinci” ..!!
Il vero grande Leo e la sua povera lapide erano racchiusi in quel minuscolo luogo di culto e di ricordi.

Con una splendida vista su valli incantate e verdissime colline.

Leo era stato davvero un precursore.
E come tutti i veri precursori anche un grande incompreso.
Questo è evidente.
Come può essere capito dal mondo uno che vede oltre il mondo?
Impossibile direi.
È una sorte da cui devi riguardarti e basta.

E Leo lo sapeva.
Ne era assolutamente cosciente.
E da una certa età aveva cominciato a proteggersi a suo modo.
Ossia nel migliore dei modi.
Sapete come?
Lasciando fluire il meglio di sé.

Provo a spiegarlo.
Per lui il più difficile enigma era un semplice passatempo.
Il problema più complesso una sorsata d’acqua fresca.
Ma a differenza del genio medio e consueto,  Leo aveva una dote strepitosa.
La capacità di immaginare cose che risolvevano desideri talmente evoluti da essere incredibili.
Non solo per le persone del piccolo borgo in cui era nato ma addirittura per il secolo.

Quale più semplice soluzione se non lasciare fluire il meglio di sé quindi?
Il peggio sarebbe stato troppo ed incompreso comunque.
Ma avrebbe potuto risultare sospettoso.
E pericoloso quindi.
Il meglio era certo non potesse essere scambiato che per follia.
Quale migliore soluzione?

Così divenne dopo la decisione presa già in giovane età, Leo il bugiardo.
Il contaballe.
L’esagerato.
Un matto a cui dar sorrisi ma mai retta.
Il contastorie dell’impossibile
Un prendi in giro comunque simpatico e scanzonato.

Una soluzione davvero strepitosa e intelligente.
Soprattutto senza sospetti e senza pericoli.
Che avrebbe permesso a lui di vivere il suo dovuto.
E a chi gli stava vicino di non farsi male con troppo stupore.
Già.
Perché lo stupore come il bene, a volte, fanno più male del male.

Quel giorno avvicinandomi alla sua lapide notai qualcosa di strano alla base.
Un piccolo gheriglio di noce che affiorava appena tra la terra e il cemento.
E di alberi di noci in un cimitero è difficile trovarne.
Ho scavato un po' con un piccolo sassolino fino a poterla estrarre completamente.
Da un lato, in prossimità dei due gusci aveva una astuta e geniale semplicissima molla a scatto costruita in legno di faggio.
L’ho fatta scattare.

Aveva inventato il contenitore delle sue memorie.
Non posso dirvi come era fatto all’interno.
Ho fatto una promessa e devo mantenerla.
Ma posso raccontare che molti secoli dovranno ancora passare affinché tutto l’operato di Leo possa essere compreso.
E posso anche raccontarvi un’altra cosa.
Sempre per una promessa fatta.

La sua storia.

E l'ho fatto, come voleva lui.

Senza dire nemmeno una bugia.

Franz.K

2 commenti:

  1. ciao amico mio.... amico di Leo... amico nostro
    dentro quella noce c'è tutto l'amore che noi ancora cerchiamo
    un abbraccio

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  2. Io avevo fatto una promessa.
    Non avrei mai potuto dirlo.
    E non sarei mai riuscito a dirlo così bene.
    Così,anche se in anonimo, credo l'abbia detto nel modo giusto la persona giusta.
    Forse aveva fatto una promessa.
    O forse era l'unica che avrebbe potuto dirlo.
    Senza dire nemmeno una bugia.
    :)
    Francesco

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