sabato 21 gennaio 2012

Neppure la morte.





Neppure la morte.
Neanche quella.
Può bastare al rispetto.
Quando c’è di mezzo un sentimento.
Sono tutti giudici.
E non basta neppure la morte.
Per loro.
Loro che quando dovranno affrontarla.
Chiederanno più comprensione degli altri.
Molto di più dei “semplici” che hanno provato a capire.
Il perché del tuo gesto.
Nella buona fede.
Non nel sarcasmo o nell’ironia.
Ma nella buona fede.
Che io voglio sperare.
Credere.
Di quel matrimonio speciale.
Andato oltre qualsiasi pregiudizio.
Oltre il peggior pregiudizio.
Di sposare una morta.
Non una deforme, una pazza, una differente.
Non una vecchia, una di cattivo costume.
Ma una morta.
E spero in buona fede.
Perché sono lontano e non posso sapere.
Del vero.
E spero oltre l’esibizionismo, oltre l’autolesionismo.
Spero l’hai sposata anche solo per disperazione.
Mi basterebbe.
La disperazione del tuo gesto.
Anche se poi si dovesse mai ricredere.
Perché la vita è lunga e dura.
Mi basterebbe.
Anche fosse solo stata disperazione.

Tutti giudici quando c’è un sentimento di mezzo.
Tutto gossip.
Forse avresti dovuto sposarla di nascosto.
Dagli occhi indiscreti del mondo.
Forse, non so.
Se fosse vero l’amore per lei.
L’avresti protetta almeno dall’ignoranza dei giudizi.
Dei facili sarcasmi quanto dai facili “sentimentalismi”.
Perché per gli uomini i sentimenti non sono una cosa seria.
Sono passeggeri, nel meglio dei loro giudizi.
Passa tutto, figurati qualcosa di cui non si conosce la legge.
In questo mondo di teste di sasso.
Che non credono neppure dinanzi all’evidenza.
Al semplice raziocinio.
Figurati un sentimento.
Figurati, nel caso lo sia, un vero Amore.
E voglio credere nella buona fede.
Nella tua disperazione.
Almeno.
Che hai superato il pregiudizio più grande.
La morte.
Per solo Amore.
Vero.
Grande dono per davvero pochissimi.
Voglio credere che sia vero.
Che quell’anello al dito valga un “per sempre”.
Che quel bacio su un volto gelido lo sia.
Allora varrebbe il vero.
Il pubblico del tuo gesto.
La spettacolarità che ne ha fatto fare il giro del mondo.

Perché si può morire in vita.
E patire uguale.
Disperarsi allo stesso modo.
Sposarsi nel silenzio di una promessa.
Vera.
Anche senza far rumore.
Per sempre.
Soffrendo uguale o forse di più.
Io spero nella buona fede.
Voglio crederci.
Che tu l’abbia sposata per Amore.
Quello vero.
Quello che pochi hanno davvero avuto.
Forse solo come dono.
E anche come fardello.
E se neppure la morte.
Può bastare al rispetto.
Figuriamoci la vita.

Allora forse è meglio non far rumore.
Proteggere ciò che provi.
Nel silenzio.
Del tuo “per sempre”.
Vero.


FranzK.

Nessun commento:

Posta un commento