domenica 8 gennaio 2012

Imperi e Colonie.




Come in tutte le epoche storiche, anche la nostra è sotto l’egida in un impero.
Come quello dei Maya, degli Egizi, dei Romani, come quelli asiatici, Cinesi, Giapponesi, o quelli balcanici, Russi, e chi più ne più ne metta.
Il nostro impero, quello nel quale noi viviamo è quello Anglosassone.
Dire molto di più della sola America, intesa come Stati Uniti, ma esteso alla cultura Anglosassone.
Che ha spazzato via altri tentativi di imperi nascenti, come quello Nazista, quello Bolscevico, quello Islamico, quello Cinese della “vecchia” Cina.
In che modo?
Credo in due parole con risorse e cultura.
Immense risorse e una cultura vincente.
Pragmatismo e allegria.
Contro il solo pragmatismo tedesco.
Contro la tristezza di quello sovietico.
Contro la povertà culturale intrinseca di quello della “vecchia Cina”.

È un impero globale, globalizzato.
Il primo che abbia saputo estendere le proprie colonie davvero a tutto il mondo.
Gli altri, noi compresi, siamo solo colonie.
Che dobbiamo, in qualsiasi modo accettare il ruolo dei colonizzati.
Forse è semplice e già conosciuto, ma credo sia davvero così.
Gli imperi dettano le leggi.
Le colonie, al massimo, cercano di adattarle alle loro condizioni.
Al massimo.
Al minimo ne possono solo subire le decisioni, le regole.
E tanto quanto per tutti gli imperi, si parte dal linguaggio, dove potresti andare oggi senza sapere l’Inglese?.
È la lingua ufficiale dell’impero nel quale viviamo.
Quanto lo è la coca-cola o “il grande fratello”.
Cose dell’impero, distribuite e adattate dalle sue colonie per consolidarne la fidelizzazione.
È solo un impero.
Nessun giudizio, solo una constatazione.

L’impero nel quale noi viviamo.
E nel quale, almeno io morirò.
Esimiamoci per una volta dai giudizi, se questo impero è buono o cattivo.
Lo dirà la storia.
Il tempo.
Noi non possiamo che prenderne atto, averne coscienza.
Almeno secondo il mio punto di vista l’importante è questo, perché può aiutarci a comprendere molte cose anche della nostra vita quotidiana, della nostra personale colonia.
Avere il dominio dei cieli è riuscire a guardare dall’alto, si vede e comprende meglio e non servono velivoli.
L’impero non sta molto bene e di conseguenza neppure le sue colonie.
Sapete una cosa accaduta nel luglio del 2011?
Il Minnesota è fallito, ha fatto “default”, come si usa dire di questi tempi.
E il Minnesota non è la Grecia o la Spagna, l’Ungheria o l’Italia.
Non è una colonia, è parte dell’impero.
Quindici giorni senza servizi pubblici tra i quali scuole o forze dell’ordine.
Un Argentina all’interno dell’impero, una sua provincia, non una lontano colonia.

L’impero Anglosassone è molto più che America.
Molto di più.
È forse per comprenderlo, io per primo mi sono fatto un piccolo elenco mentale di ciò che possiede e controlla:

l’Energia, dal petrolio al gas naturale al carbone.(dove non si arriva con le cattive si può arrivare con le friendship ..)
Energia senza la quale non si combina proprio nulla.
(sapevate che il fotovoltaico è stato commercializzato su larga scala per salvare l’economia di un altro stato degli Stati Uniti? Sapevate che si fa con il petrolio, o in generale con il “fossile” e non restituirà mai l’energia impiegata per produrlo? Sapevate che è prodotto e controllato da chi possiede e produce petrolio?).

La Finanza.

La Finanza e la borsa, i motori che attraverso l’energia possono innescare i processi economici e di mercato.

La Tecnologia.

Sono stato in Cina l’anno passato e ho capito solo una cosa: i cinesi lavorano a basso costo, secondo le indicazioni e le tecnologie Anglosassoni.
Lo abbiamo fatto anche noi negli anni ’50, uguale.

La Comunicazione.
Internet è anglosassone.( da Arpanet, sviluppato dai militari )
Facebook lo è.
Tutte le tecnologie informatiche lo sono.
I satelliti lo sono, lo spazio è loro.

Potrei procedere ma lascio a voi, alla vostra capacità di pensiero, andare avanti.
Sarebbe troppo lungo e dispendioso farlo qui.
E poco utile.
Esiste un impero, ben definito, il resto sono solo colonie.
E se le colonie stanno male è perché sta male l’impero.

Che sia finito un sogno, “quel sogno”?
Il tempo lo dirà.

FranzK.

Nessun commento:

Posta un commento