giovedì 7 gennaio 2010

Un bivio




Circa un anno fa, (era aprile per la precisione) sollecitato da un amico ho cominciato la mia nuova “carriera” di blogger.

Tutto sommato è stata e continua ad essere una bella avventura, al di là di tutti i dubbi della reale libertà del web.

Ammetto che me ne sono formati davvero molti.

Tanti quanti quelli fuori dal web anche se un illusione di libertà dove la trovo comunque?

Non di certo nel passato del “una volta era meglio” di coloro che temono il nuovo (e continuano a nascondersi e a nasconderci nel silenzio ….), e neppure nelle esagerate certezze degli altri, che nel nuovo contemplano certezze di  reali opportunità, a “pari opportunità”.

Non credo assolutamente sia vero e possibile.

Come non credo sia vero che, ad esempio, alcuni argomenti possano essere di "largo" interesse.

Oppure (che inganno queste continue illusioni di onnipotenza!) che gli uomini possano avere il tempo per fare tutto, figuriamoci per leggere tutto quanto il web può contenere!

E’ questa la reale ragione che mi spinge a proseguire, addirittura raddoppiando.

Quello di non aver avuto “successo, incredibile vero?

I costi del fallimento sul web sono davvero bassi …… anche in termini di tempo ….. qualche mese, un po' di buona volontà e saprai di un fallimento o del suo contrario ……” mi spiegava tempo fa il mio Virgilio informatico ….con perfetta conoscenza e certa cognizione.

E aveva ragione, ovviamente.

Per me, pian piano le cose però sono cambiate o semplicemente, nell’esperienza del vissuto, ho scoperto cosa realmente poteva rappresentare, per me, la fatica della condivisione di alcuni miei pensieri.

Fuori dai social network, ai quali per il momento resisto e sopravvivo,(solo per il momento) mi fa davvero piacere, alcune sere, con i pochissimi rappresentanti del mio piccolissimo numero di Dumbar, davanti ad un fresco boccale di birra, ritrovarmi a discorrere, di persona, dei temi affrontati, meditati, e descritti secondo almeno il mio punto di vista.

Quindi nessun diario, nessuna lavagna e tanto meno passione per qualcosa, o desiderio di successo.

Semplicemente un bel barattolo di tempo, dove poter ritirare alcuni pensieri.

Sparsi qua e là.

E il tempo si riferisce a quello che è servito non tanto a formarli quei pensieri ma, nello scritto, a meditarli e quindi a renderli nella loro imperfezione o anche errore, almeno veri.

"Verba volant …", con troppa velocità vorrei aggiungere io.

Quindi non voglio perdere troppo tempo e proseguo, continuando a voler partire da pensieri meno veloci e quindi scritti..

Con piena coscienza di tutte le condizioni del web e della natura degli uomini: non per tutti e non per il poco tempo di tutti.

Ma la vita è questa.

Quella che già era quella dei padri, non differente per nulla da essa.

E noi abbiamo dobbiamo vivere la nostra.

Cercando, quantomeno, di “lasciare una traccia” di comune utilità anzi, di utilità e basta.

Un bivio dunque.

Che pretende di decidere su alcune cose, e di confermarne altre.

Sperando di non dovere cambiare eccessivamente la direzione ......

Franz.K





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