venerdì 12 marzo 2010

50-80%.




 [http://www.youtube.com/watch?v=juLRqSV45vo&feature=PlayList&p=5911ECC16FB7195B&playnext=1&playnext_from=PL&index=1]


Ci sono storie davvero difficile da raccontare.
Perchè non hanno nulla di speciale.
Storie noiose, consuete.
Ma io con il normale devo avere dei problemi.
Ed alcune non riesco proprio a comprenderle.

Sentite qua.

Un uomo parte per un lungo viaggio per incontrare una donna.
Una donna di cui è innamorato.
La chiama al telefono lungo il viaggio.
Senza confidarle la destinazione.
E lei per tutto quel tempo insiste solamente perché lui chiuda la telefonata e si dissolva nel nulla per sempre.

Mentre  gli dice che gli mancherà molto però.

Lei non sa che lui sta andando verso la sua casa.
Ma forse non cambierebbe nulla.
D’un tratto è ora di farla finita, secondo la volontà di lei.
Di salutarsi per sempre.
Un addio per sempre.

Sarebbe tutto impossibile date le condizioni, meglio chiudere per sempre.

Prima di salutarla, lui le svela la sua vera destinazione.
La sua casa.
La casa dove lei abita con i genitori.
Il risultato è scontato.
Ciao e addio.

Sono arrivato fino a qui, pensa lui , e arriverò in fondo, arriverò a respirare la sua stessa aria, prima di tornare.

Passano pochi minuti e lei lo richiama.
“Verresti a bere un caffè con me?” con voce allegra e serena.
Lui accetta, è felice, si sente onorato e non sente più la fatica del viaggio.
Lei si fa incontro verso l’automobile, raggiante.
Entra e si abbracciano felici e disorientati.

Cosa non fa fare un sentimento; dire e disdire diventa  la stessa cosa, e non puoi che credere l’uno e l’altro.

Le mani intrecciano le mani.
Caldo e freddo .
Il caldo che va verso il freddo.
Per diventare tiepide uguale.
Tiepide  e felici.
Tutto sembra andare verso il giusto verso, quello logico anche se il più difficile dopo.

Una telefonata maldestra, una frase maldestra, rompono l’incantesimo.
Adesso è lui che vuole andarsene, non ha viaggiato tanto per critiche e malumori, al più per pochi respiri.
Ma lei lo cinge, vicino al castello.
E lo bacia, mentre spunta il sole.
Quando è il destino a fare il regista non è un film, è la verità.

Il tepore del sole d’inverno, e il caldo nel cuore.

Lei chiede di stare insieme un po'.
Si infilano nella macchina e si trovano in baci appassionati.
E sussurri.
Parole.
Respiri affannati.

La felicità sembra far loro compagnia, sembra essere lì, non potersene andare più via.

Passano ore.
Troppo belle.
Poi la madre la chiama, le impone il ritorno.
E il suo viso si trasfigura.
Fino quasi a deformarsi nel dolore.

Vattene da qui, per sempre, gli dice mentre lui attende che lei varchi la soglia della sua casa, affranto e disperato.

Il giorno dopo si parlano al telefono.
Lei non lo vuole più del tutto, finito.
Finito tutto.
Non le mancherà nemmeno più.
Anzi, sta già meglio.

Chissà quante volte è successa una storia così.
Non ha neppure nulla di speciale.
È tutto normale.
Consueto.
Stereotipato.

Tranne un dettaglio.

Davvero indecifrabile.
La risposta di lei.
Quando affranto per l’abbandono, lui le chiede se era stata bene il giorno prima fra le sue braccia e nel suo cuore.

50-80%.

Cosa ne dite?

Franz.K

7 commenti:

  1. volendo trovare un punto medio (50+80)/2 direi che con molta probabilità il 65% del tempo passato assieme li ha resi felici...
    ...certo si tratta di una media applicata ad un lasso di tempo troppo circoscritto (max.24 ore) e comunque intenso di eventi e situazioni...mi chiedo se la stessa media possa essere sostenuta se non addirittura superata per lunghi periodi...anni, decadi...lustri...

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  2. Da un fratello forse più che da un amico, ricevo, e pubblico integralmente:

    Scusa brother,

    Nn mi piace arrivare secondo nei commenti, o forse non amo la promiscuità dei sentimenti.

    Quindi uso la vecchia email.

    Abbiamo parlato dell’articolo “ridateci le amanti” da cui riprendo la frase:

    E di ricordare loro che esiste l'amore: per noi donne l'unico sentimento per cui vale la pena smuovere anche le montagne.

    http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=124&ID_articolo=873&ID_sezione=274&sezione=

    Per noi donne? Ma allora è una storia al contrario quella che ho letto nel tuo blog.
    Chi è l’uomo, chi è la donna?

    Le montagne le smuove chi apre il cuore: donna o uomo.
    Qualche volta insieme.
    Allora si è amore.
    Forse ... chissà?
    Sicuramente è felicità.

    Io non voglio dare giudizi.
    Non ne ho facoltà.
    E ho imparato che coi sentimenti non si può essere semplicistici.

    Come la storia degli ultimi sette anni che ci insegna che non possiamo forzare situazioni e che il bello merita il bello.

    Non ci si può obbligare ad amare o farci amare.

    Escort, percentuali e insensibilità sono estranei al bello e quindi a noi.

    Come sono estranee al bello le Batavus, LaPierre, Technogym, etc.

    Roma, Shanghai, cuori aperti....il profumo è buono!

    50-80%? No buono e basta.

    Anche il tuo amore sarà amore e basta e come le salite sono oggi un piacere anche le montagne si smuoveranno per fare posto alla felicità.

    Un abbraccio
    Fabrizio

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  3. Dopo tanto e tanto bello, ecco la mia analisi:

    E' possibile che l'onestà si innamori del contrario?
    Forse non è possibile.
    Può essere che non sia onestà il problema, ma maturità forse.
    Oppure da parte di lei, ancora paura di compromissione, dei soliti opportunismi, dei facili costumi.
    Piuttosto che di difficili strade.
    Dall'altro sembra esserci, nel lui, un immensa arsura di sentimenti veri.
    Arsura che sembra temere più per le sue certezze che non vogliono sbagliare, che per il rifiuto di lei.
    Dalla parte di lei, forse solo una spiegazione, non discutendo il racconto la buona fede.
    La paura, non tanto del bene ma delle sue conseguenze.
    La paura che si concretizza in un numero senza senso alcuno.
    Che rende dolore a lui solo per averne ricevuto troppo lei, proprio al lui che per il bene che le dimostra e che lei stessa prova, è forse l'unico in grado di spartirlo, di portarlo.
    O forse, proprio per il non senso del numero, in quanto numero e non per l'illeggibile valore, solo la scoperta in buona fede da parte di lei, del nulla.

    E' stato un vero onore spartire con veri cavalieri, il dibattito intorno alla comprensione, alla ragione intima delle cose.

    Cavalieri per rari e puri sentimenti.

    ...un giorno anche il mio amore, sarà amore e basta, e le montagne si smuoveranno per far posto alla felicità.

    Francesco

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  4. Sono una donna.
    Sarei interessata all'acquisto del misuratore in percentuale dell'amore che utilizza la lei del racconto.

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  5. Una donna.
    In anonimo.
    Che chiede del misuratore in percentuale della lei del racconto.
    Da questa parte un inventore, tra molte altre cose inutili ma che forse potrebbe inventarlo.
    Anche se l'istinto mi dice che la richiesta è un ironia.
    L'ironia divertita di una donna che non apprezza la risposta della lei del racconto.

    Forse una donna allora che conosce l'amore.

    Francesco

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  6. A volte, dietro le peggiori parole si nascondono i sentimenti più veri.

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  7. Chissà.
    Allora si potrebbe smuovere le montagne.
    Si potrebbe essere felici.
    Perchè i veri sentimenti sono davvero in grado di farlo.

    Francesco

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