venerdì 13 gennaio 2012

Il tempo dell'Amore.





Se non sapessi di essere stato amato.
Davvero tanto, oltre quello che io stesso sono stato capace.
Se non ne fossi davvero certo, se non ne fossi cosciente.
Amato da capo a piedi.
Sarebbe forse più facile, sarebbe semplice, andare oltre l’orizzonte.
Buttarsi alle spalle quello che provo.
Guardami.
Se non provassi a dirmi la verità non sarei io.
Anche se mi trapassa come una lama affilata.
Se solo non fossi certo, per una volta, di essere stato amato davvero.
Guardami.
Profondamente.
Non mi aveva mai amato nessuno, non sono riuscito a crederci.
Di poter essere amato.

Ho avuto una paura folle di quell’amore.
Così tanto.
Così vero.
Da poter soffrire oltre il possibile.
Solo per volermi bene.
Bene a me.
Solo per quello che ero.
Per null’altro.
Per quel nulla che mi sono sempre sentito di essere.
Da non poter meritare l’amore.
Uno vero.
Brillante come un cristallo.
Diamantino.
Guardami, nei miei occhi verdi.

Era il tempo di poterlo capire.
Di poterlo vivere.
E io avevo una paura folle.
Non la paura d’amare, ma di essere amato.
Guardami.
Mi sto guardando.
Avevo solo una paura da morire.
Di poter essere bello per qualcuno.
Di poter essere solo io.
Senza dover dimostrare finalmente nulla di più.
Nulla di meno.
Quando avrò finito mandate questo scritto da uno strizzacervelli.
Ma non capirà neanche lui.
Il mio tempo dell’amore.

Guardami.
Ti sto guardando.
Mi sto guardando finalmente.
Con ancora un po' di paura.
Di essere amato.
Guardami, ancora.
Non è l’intelligenza che mi manca.
Non il buonsenso.
Non l’autostima.
Non l’equilibrio della mente.
Ho solo una paura matta.
Ancora un poco.
Di essere amato.
Solo per quello che sono.

So che mi capisci.
Lo hai sempre fatto.
Guardami, dentro le pupille.
Non c’è rabbia, solo paura.
Come se l’amore avuto, fosse la stanza buia per un bimbo.
La paura di un bimbo buono, che la paura rende disperato.
Perché non sa.
Di poter essere amato.
Senza dover essere di più o di meno di quello che è.
Solo io, quel piccolo bimbo terrorizzato.
Solo paura.
Guardami ancora, ancora per un po'.
Il tempo dell’amore è divenuto quello della paura.
Come quella di un bimbo in una stanza senza luce.

Guardami, ancora.
Avevo solo paura.
Quanta non ne avevo della vita.
Ne avevo dell’amore.
Non del mio, ma di quello che mi veniva dato, per la prima volta.
Tendimi le mani.
Stringimele forte.
Solo paura.
Come quella di un bimbo dentro in un castello buio.
Perché non sa quello che contiene.
E ne ha paura.
E inciampa e corre e si ferisce.
Nel suo tempo dell’amore.

Guardami.
Prendimi per mano.
Conducimi nel tuo castello.
Adesso so cosa contiene.
Non ne ho più paura.
Solo gioia.
Come un bimbo sorridente al quale hai svelato il segreto.
Di quella paura fatta di nulla.
Felice di quel luogo che diviene solo splendore.
Fuori di lì sarà lui a tenerti  la mano.
A non farti temere nulla.

Nel tempo dell’amore.


FranzK.

Nessun commento:

Posta un commento