domenica 14 marzo 2010

Tamburi muti.




 [http://www.youtube.com/watch?v=bkIG7L8Fnu4]


Aveva le mani giuste.
Per battere sulle pelli tese di un tamburo.
Per battere non per nulla.
Non per pulsazioni non cicliche.
Non per far rumore.

Ma aveva il passato sbagliato.
In un certo senso.
Nel senso di  temere troppo di sé.
Di temere il coraggio della fiducia di sè.
Di crederci.

Come molti figli della polvere.
Anche se di polvere d’oro ricca di onestà.
Quanto povera di istruzione.
E in tal modo troppo ricca di paura.
Se non sai leggere, cosa puoi immaginare di uno scrittore?

Ma oltre le mani, aveva anche giusto il cuore.
Per battere le mani sulle pelli tese di un tamburo.
Perché senza cuore le mani non bastano.
A far vibrare pelli tese.
E con esse le membrane delle emozioni.

Anche di sbagliato aveva dell’altro.
Qualcosa che però abbiamo un po' tutti.
Quindi di non caratteristico.
Tanto da non poter essere una scusa.
Figuriamoci un alibi.

Molte volte, mentre gli parlavi, partiva per isole caraibiche.
Piuttosto che per minuscoli conglomerati di capanne africane.
Per danze di feste mai viste.
Per parole con suoni mai sentiti.
Per pulsazioni ritmiche irrefrenabili.

Ritmo come minima musica.
Come se la musica potesse avere un minimo.
Come se la musica fosse uno sport.
Potesse vincere o perdere.
In buona fede.

Le emozioni non possono essere numeri percentuali.
Non possono essere incise su piani di riferimento.
Sistemi di riferimento.
Biassiali, triassiali.
Cartesiani o archimedei.

E lui aveva le mani e il cuore giusto.
Per parlare con le pulsazioni di elementi comprimibili.
Per usare aria comprimibile per decomprimere il peso di cuori compressi.
Musica.
Quanto l’amore, una cosa “logicamente” incomprensibile.

El-dom il suo nome.
Che ha battuto su pelli tese di antichi tamburi per troppo tempo muti.
Perché forse temeva troppo il parlare del suo cuore.
Che ha battuto per troppo tempo le mani su pelli tese di tamburi lasciandoli muti.
Perché forse temeva troppo gli scrittori.

Adesso non è più così.
Infatti credo ve ne siate accorti.
Di quanto sentimento c’è in più nell’aria.
Di quanto cuori vedi per la strada meno compressi.
Di quanta primavera sta per sbocciare.

Da quando El-dom si è messo a suonare.

Franz.K

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