martedì 19 gennaio 2010

La bottega degli sprechi.1-3




 [http://www.youtube.com/watch?v=p8gDg34MTyo]

Era poi un semplice uomo comune quello che realizzò tutto questo.
Che aveva intravisto una comprensibilissima opportunità, e neppure solo per se stesso.
Che si era trovato per le mani, un sacco di merce.
E aveva deciso di aprire una bottega, per sé e per i suoi figli.
Una grande bottega.

Aveva finito con sistemarla tutta in quel luogo, la merce.
Nello stesso luogo dove avrebbe trattato la sua compravendita.
Nella bottega.
Gli era costato una fortuna il lussuoso arredamento in stile postmoderno.
E tutto lo spazio intorno.
D'altronde era stata una intuizione davvero geniale.
Quale miglior “campionario” si era chiesto, se non tutto quel lusso?
Tutta quella fortuna che aveva speso per l’arredamento e lo spazio intorno, avrebbe finito con l’essere il miglior investimento.
Almeno per l’articolo che si era proposto di trattare.

Da  astuto commerciante, prima dell’apertura del punto vendita, lanciò anche una dirompente campagna pubblicitaria, usando tutti gli strumenti mediatici disponibili.
Tra giornalisti, registi, grafici, esperti in marketing, modelle da copertina e le quasi 2543 comparse, spese una fortuna di quasi 3 Tera di Link&Like, la nuova moneta del mondo postmoderno.

Le azioni, ancor prima del giorno della sontuosa apertura della struttura commerciale, balzarono a quotazioni stellari, tanto la campagna promozionale riuscì a riscuotere la fiducia dei risparmiatori.

Poco tempo dopo la bottega cominciò la sua attività.

I risparmiatori, cioè, nella pratica, i clienti stessi della bottega, sancirono un enorme successo di “mercato” per la nuova impresa tanto che, nel giro di qualche poco tempo, i dividendi sulle azioni comprate in precedenza, divennero subito importanti.
Molto del capitale non ritirato, data la fiducia e l'affidabilità del titolo, venne reinvestito con il convincimento di tutti, soci e azionisti, per aumentare i punti di distribuzione su tutto il pianeta, ed incrementare in tal modo il business.

Sfortunatamente, alcuni anni dopo, non molti dopo, la ditta fallì, e con essa tutti i risparmiatori.
Un tracollo violento ed improvviso, quanto inaspettato.

Le vendite finirono per crollare in un tempo talmente breve, da apparire un evento inverosimile.
Le cose erano andate così bene che, nella “filiera”, non era stata previsto un piccolo ma fondamentale dettaglio.
Tutti gli acquisti, oltre che produrre tera e tera di Link&Like per tutti, non potevano che divenire rapidamente “cose vecchie “, da cambiare con altre più aggiornate.
Tanto che, come appare di semplice comprensione, più si incrementava l’arrivo di novità, e più si generava la necessità di dismissioni.
E viceversa.
Così tanto da disfarsi della merce, quasi senza neppure averla usata.
Così, un bel giorno, da un lato, per eccesso di frenesia, si spensero tutte le aspettative e dall’altro, l’unica merce da vendere rimasta, di facile reperimento sul mercato, era la stessa che era già stata acquistata la prima volta ma, sfortunatamente, tutt’altro che nuova e brillante.

D’altra parte le cose che si vendevano, la merce trattata insomma, erano “Energie Sprecate”, sotto forma delle più inutili forme e servizi che possiate immaginare.

Alcuni esempi?

Viaggi in incantevoli luoghi di natura  libera e selvaggia, con l’obbligo di rigidissimi schemi da seguire sotto la guida di ringhiosi conduttori, splendidi impieghi con stipendi  da favola ma altissime “iscrizioni” da pagare per averli, lampade a bassissimo consumo prodotte secondo processi dispendiosissimi e completamente inefficienti, pannelli pseudo voltaici costruiti con sostanze tossiche, generatori eolici che producevano enormi mutazioni del microclima, microchip ad impatto ambientale zero, e durata di qualche nanosecondo, prima di una più evoluta e velocissima, di qualche nanosecondo in meno,  generazione, cappelli da prete solo per percussionisti …… insomma l’immaginazione forse non basta.

La bottega delle “Energie Sprecate” aveva ingloriosamente fallito.
Anche se, nel tempo del successo, aveva prodotto davvero fantastiliardi di Link&Like.

Intervenne lo stato generale, e, il suo intervento, si servì dei più sofisticati congegni di sospensioni idrauliche servo assiste in circolazione.
Ammortizzatori da veicolo per trasporti eccezionali.

Alla fine di lunghe discussioni, sit-in, votazioni ed interrogazioni ai supremi parlamenti, si prese alla fine una severa decisione.

Si decise per una riconversione dell’unità produttiva.
Reinvestendo, almeno in parte, tutta la fortuna di Link prodotta dalla prima gestione.
Avrebbe assicurato il lavoro ed il giusto compenso, sia ai risparmiatori, che agli azionisti della nuova società.
Più o meno gli stessi di quella precedente.

La bottega riaprì e tentò di fare della misura e del buongusto il suo nuovo stile.
Anche se non era proprio in linea con la nuova merce trattata.
L’unica disponibile.
L’unica possibile.
“Energia Sprecata” di riciclo.

Sostanzialmente, rifiuti.

Franz.K

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