giovedì 25 febbraio 2010

Macchina inutile.




 [http://www.youtube.com/watch?v=IJUu-xiJPx8&feature=related]


Un giorno che non sapevo cosa fare, ho costruito una macchina.
Una macchina molto particolare.
A vederla, un mezzo accrocchio.
Ma era in grado di fare cose mai fatte, credo.

Ti poteva far volare.

Lentamente.
È ovvio.
Non proprio senza sudare.
Evidentemente.
A mezzo metro da terra.
Non di più.

Ma ti poteva far volare.

Con davvero poco.
Un sorso d’acqua e un tozzo di pane.
Il minimo che serviva.
Non di più, in tal modo tutti avrebbero potuto volare, ho pensato.
E al posto di faticare diventavi allegro e gentile.
Tanto che potevi volare quanto volevi, anche tutti i giorni.

Volare con davvero quasi niente.

Così dopo averla costruita, ho deciso di provarla personalmente.
Tanto non avevo nulla da fare.
Sono  volato sulle cime di tutte le montagne delle mie terre.
E più volavo e più diventavo allegro e gentile.
E più diventavo allegro e gentile e più mi venivano in mente delle belle idee.
Anche se non tutti quelli che ho incontrato mi hanno creduto.

O forse anche solo capito.

Ho incontrato un falco.
Mi ha chiesto cosa serviva quella cosa.
Gli ho risposto che serviva per volare.
Si è buttato in picchiata in una risata fragorosa.

Ho incontrato un aeroplano.
Non ha nemmeno fatto in tempo a vedermi.
Non siamo riusciti a scambiarci un impressione.
Ero troppo vicino alla terra e troppo lento, perché potesse vedermi.
  
Poi ho incontrato un vecchio amico.
Che si arrampicava tutto sudato su per quella montagna.
Mi ha chiesto ansimando di quello strano accrocchio.
Ha fatto uno sguardo scettico ma soprattutto incredulo quando gli ho detto che l’avevo costruito io.

Più avanti ho incontrato una persona con un cagnolino.
Ho creduto che mi avesse sorriso.
Mi sono fermato per presentarmi.
Ma forse si è spaventata così tanto che non l’ho più vista.

Poi si è fatto avanti un'altra persona, una persona della televisione.
Che voleva sapere di quella complicata tecnologia.
Gli ho spiegato che era una cosa molto semplice, una buona idea non può essere complicata.
Allora mi ha risposto che, in tal caso, quella cosa non sarebbe interessata proprio a nessuno.

Alla fine ho capito che quella macchina era inutile.
Anche se faceva cose mai fatte.
Agli umani non interessava.
Ho deciso di smontarla e al massimo di usarla per me.
Per farmi venire idee migliori.

Anche se tempo dopo però è accaduto un fatto strano.

Ho incontrato una stupenda creatura.
Un piccolo miracolo della vita.
Sicuramente un essere non di qui.
Perché non poteva neppure camminare.
Allora ho rimontato il mio accrocchio.
Per fargliene dono.

È saltata sopra.
Ed è volata via.
A mezzo metro da terra.
Non di più.

Si è voltata per salutarmi con un vero sorriso.
Dicendomi solo due parole.

"Sono felice".

Franz.K

2 commenti:

  1. C'est très très beau et en plus c'est vrais, alors ça devient un peu triste, mais nous sommes en Italie, le pays où les génies ne se contentent pas d’être géniaux, ils faut qu’ils soient artistes, poètes ou clown.

    Merci Francesco

    Un petit passereau qui t’a vu passé à moins d’un mètre de terre, là haut sur les montagnes.

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