venerdì 13 gennaio 2012

Uomini pericolosi.





Nelle letture dei giorni scorsi mi fermo su un articolo.
Mi magnetizza con polarità inversa.
Una pagina dedicata ai rivoluzionari del cielo.
Uomini pericolosi, soprattutto per il loro tempo.
Irrequieti, quanto soli.
Fastidiosi, insopportabili, nel loro desiderio di comprendere.
Tutto tranne che rassicuranti.
Isolati dal mondo, nel migliore dei casi, nel peggiore, costretti all’abiura, solo in nome della Verità.
È di loro che il mondo teme ancora adesso.
Il “be foulish” di Steve è un appello, anche se non si può essere “foulish”, se non per nascita.
Kepler, in particolare, uomo di umili origini, quanto mente superiore, cerca prima nel falso, e nell’errore.
A lui non serve alla fine un cannocchiale “rubato” agli Olandesi da un adepto di Galileo, per comprendere il sistema eliocentrico.
Gli basta il computo matematico e interiore della ricerca della Verità.
Uomini che non hanno prodotto Pil, anzi, solo “rompimenti di scatole”.
Fanciulli, con occhi puri, animati da sentimenti, tanto quanto ricordati solo per le loro scoperte.
Uomini davvero pericolosi, perché nella perenne e introspettiva ricerca della Verità si sono messi contro tutti i poteri, con tutte le loro false certezze dogmatiche, senza che fosse mai questo il loro vero scopo.
Hanno creato disturbo, senza alcuna apparente utilità.
Senza fornire strumenti “commerciali” ai potenti ma, al contrario, solo e soltanto inquietudini e disturbi.
Solo Galileo cercò di farsi aumentare lo stipendio dal Doge di Venezia, spacciando per sua un invenzione che non lo era.
Il cannocchiale che acquistato al porto da commercianti Olandesi, e rivenduto al suo protettore nonché datore di stipendio, come macchina in grado di prevedere, vedendo da lontano, come se fosse vicino, le manovre delle navi nemiche.
La fine è conosciuta.
Ma degli altri quanto si sa?
Quanto poco di Kepler, che rappresenta davvero, con la sua vita e le sue opere, il processo interiore della vera ricerca.
Dalle stelle alla musica.
Credo sarebbe utile leggere l’ultimo libro di Jean-PierreLuminet, che scrive proprio di loro.

La mia domanda è dove sono questi uomini nel nostro presente?
Uomini fuori dai sistemi, pensieri davvero liberi, le cui scoperte e invenzioni siano fuori da qualsiasi interesse economico e commerciale.
Dove sono e ci sono?
O il modello della ricchezza ne ha estinto la specie?
Rivoluzionari del pensiero, non del potere, con un’unica arma a loro disposizione l’intelligenza.
Anche se non basta, ci vuole anche la curiosità, una buona dose di trasgressione controllata, e chissà, anche un po' di distanza dalle cose della “terra”, quanto forse una natura nata così.
Noi viviamo nel mito del’I-phone, facciamo dei nostri Dei gli “arrivati” del nostro tempo.
Secondo la legge che se il mercato ti premia allora sei un genio, quanto viceversa solo uno sciocco.
Loro hanno cambiato davvero tutto, vivendo e pensando proprio il contrario.
Non  solo non premiati ma il più delle volte perseguitati nel loro agire.
Vivendo sentimenti disperati, musica, emozioni, e tanta solitudine.
Voi ne intravedete qualcuno, nel nostro tempo?
O la sua genesi, quella del nostro tempo, pretende altro.
Solo la continuità invariabile e certa fatta di uomini "normali" e "robottizzati" come lo pretendeva lo Stato Ecclesiastico( il più grande potere di allora).
Guai a toccare Tolomeo, quanto guai oggi toccare il  modello “denaro centrico”
Io non ne vedo, non ne trovo, di uomini come loro, nel mio tempo.
(ma forse esistono e non si vedono per lo stesso motivo per il quale non si vedevano i grandi di allora .....)
Nel mio tempo vedo tanti egoisti, ognuno per se, per la sua sola vita.
Mentre forse cercare la Verità può essere solo un istinto, un desiderio d’amore.
Oltre al “te”.
A quello che guadagnerai o perderai, se mai ti riuscisse di farlo divenire vero.
Molto oltre al “solo per te”, ma per tutti, oltre che per una necessaria Verità.
Non vedo “rompiballe” veri insomma purtroppo, solo urlatori da strapazzo e "normali" plurilaureati che sparano stupidaggini a ruota libera.
Io?
Ma dai, io non ho neppure una laurea, e faccio solo strane biciclettine.(il resto della mia vita non conta).
Devo imparare da loro, dai Copernico e Kepler, nel mio piccolo, lasciare eredità di conoscenza, nel silenzio.
Se mai dovessi dirla adesso la Verità sarei preso per matto e pericoloso.
Le teorie del modello “uomo centrico” le lascio dopo che sono passato.
Adesso non è tempo.
E forse non ci sarà mai un tempo nel proprio tempo, per chi ha amato davvero.


FranzK.

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