sabato 24 aprile 2010

Comete lagunari.




 [http://www.youtube.com/watch?v=jP7U-RWUN1c&feature=related]
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Abbiamo camminato fianco a fianco giù per gli stretti viottoli dell'antico borgo.
Uno di fianco all'altra.
Volevo fosse così, senza ombra alcuna di possibili fraintesi.
Volevo solo il tuo bene, io volevo che potessi vedere il tuo bene.
E volevo farti un dono.

Tanti anni prima, conciato da buttar via, a volte, andavo sulle acque di quel lago perché il loro calmo e caldo abbraccio restituisse un po’ di colore al mio viso.
Ho fatto un patto con le acque di quel lago per l’aiuto che mi hanno reso nel ricucire le mie profonde, sanguinanti ferite.
Ferite  che mi avevano inciso gli uomini e la vita.
Ferite che comprendo adesso in gran parte mi ero procurato da solo.
Così ho chiesto al lago di custodire la mia anima laggiù, nel profondo, incontaminato, dei suoi abissi.
Di custodirla e conservarla.
E il lago ha accettato.
Da quel tempo è il luogo della mia anima.
Un giorno, quando sarà il mio giorno, tornerò a prenderla, per riportarla nella sua casa, nello strano, meraviglioso mondo da dove è venuta.

Così siamo arrivati nella piazza dell’antico borgo.
Ti ho chiesto di andare fino alla transenna, di andare a guardare, da quel posto, l’isola splendente e illuminata.
Guardandola, avresti finalmente visto la tua bellezza, ti saresti specchiata in lei.
Non ho mai visto cosa più bella che potesse rendere giustizia, almeno un poco, alla tua bellezza.
“Guardati , io ti aspetto qui sulla panchina”.
“Guarda come sei bella”.
Eri tornata tu, non eri più piegata in due dal peso della tristezza, qualunque essa fosse, per qualsiasi cosa fosse.
Ti guardavo vederti finalmente, e guardavo il cielo e lo splendore della luna.
“Dalle un segno, dalle un segno, ne ha bisogno” danzavano i neuroni propiziatori, dentro alla mia nuca con una cicatrice sotto un ciuffo di capelli rossi.
“Dalle un segno”.

Il cielo è stato tagliato in due dalla luminescenza di una stella che sembrava non volesse mai finire la sua corsa.
Era immensa e mai vista quella cometa che all’improvviso ha illuminato il lago a giorno prima di tuffarsi dentro.
Un caso, sicuramente, quasi sicuramente un caso …….

Ti sei girata e io ti sono venuto incontro.
Con un sorriso.
Incontrando il tuo.
Adesso il tuo viso era di nuovo il tuo bel viso ….
Adesso potevamo tornare.
Spero tu non abbia dimenticato.
Spero resti, dentro te, per sempre.
Di avere visto e conosciuto tutta la tua bellezza.
Perchè è stato il mio dono per sempre.

Il dono di un bimbo con una cicatrice sotto un ciuffo di capelli rossi.

Franz.K

Dedicato ad un ricordo vero e indelebile.

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