lunedì 9 gennaio 2012

Claire.




Erano due sorelle, quasi difficili da distinguere.
Le avevo liberate da un gabbia, di domenica.
Sperando un bene per tutti.
Per loro.
Per la persona alla quale le avevo donate.
Sperando di colmare vuoti, per tutti.
Un dono istintivo.
Non pensato.
Non concordato.
Tanto in buona fede, quanto imposto.

Poi lei le aveva dato un nome.
Alle due sorelle pelose.
Cloe e Claire.
Solo più tardi ho capito che non erano state un dono benaccetto.
Un imposizione.
Cloe aveva un difetto, agli occhi.
Una sorta di strabismo.
Claire uno peggio.
Un emotività che non sapeva ben controllare.
Tanto da non controllare gli sfinteri.

Insomma non ne avevo azzeccata una, al solito.
E avevo scelto, e di nuovo imposto, per loro la Libertà.
Il rischio, non la protezione.
E di rischi ce ne sarebbero stati molti.
Ma la Libertà era necessaria, se mai si fosse andati avanti.
Avanti e indietro.
L’avevo imposta anche quella, non concordata né mai decisa insieme.
Vivevano al sicuro, con una finestra aperta.
Avrebbero scelto loro, oltre a me.
Se oltrepassare le protezioni o stare al loro interno.

La Libertà forse è intrinseca nella natura degli animali oltre che nella nostra.
Ben oltre la curiosità.
Forse ben oltre il profumo dell'aria fresca e la rugiada del prato.
Non so perché ma credo stia dentro la Natura poter essere Liberi.
E la Libertà è rischio.
Tremendo, a volte mortale.
Anche se è anche felicità, a volte vita.
Cloe se ne andò molto presto.
Scegliendo il rischio di attraversare una strada.
Nel suo strabismo, forse solo per conoscere gli odori del prato dell’altro lato.


Claire era differente.
Molto più sensata direi.
Con solo quel difetto dell'incapacità di controllare emozioni e sfinteri.
Pian piano, crescendo migliorò decisamente.
Limitando il difetto alla sola aerofagia.
Che, come potete immaginare, non si trasformò mai in pregio.
Ma dopo le prime coccole almeno si calmava.
Limitando l'uso intensivo di deodoranti ……
Si era affezionata troppo alla persona alla quale l’avevo maldestramente donata.
Davvero tantissimo.(e forse anche lei, nonostante la tacita disapprovazione).

Un giorno siamo rimasti soli.
Io e Claire.
Una coppia perfetta era stato decretato, con una punta di ironia.
Io e Claire, la puzzona.
Claire, il gatto-cane.
Che mi seguiva nelle passeggiate lungo le rive del lago.
Di sera, io e lei.
E tornava con me.
Senza guinzaglio, nella sola Libertà.
Claire che sapeva consolarmi se mi avvertiva triste, raggomitolandosi stretta a me in tante notti.

Claire, la macchina delle fusa senza fine.
Claire e il suo amico Romeo, che giocavano tutto il giorno insieme.
Per poi venire a trovarmi.
E giocare con i miei attrezzi.
Accovacciarsi sulla tastiera, piuttosto che reclamarmi sul divano.
Claire la puzzona non c'è più.
Mi ha lasciato anche lei.
Claire, il cane-gatto non mi aspetta più al ritorno dalla spesa.
Non viene più a passeggio con me.
Mi ha lasciato per sempre.

Ha lasciato la vita.
L'ho cercata per tutte le strade del paese.
Ma non l'ho trovata.
Niente più Romeo, che viene a cercarla anche lui tutti i giorni.
Niente più esalazioni moleste.
Avevamo festeggiato il capodanno insieme.
Per proteggerla e farci compagnia.
Poi non è più tornata.
Claire, le fusa infinite.
Non c'è più, un'altra cosa che non passerà.

FranzK.

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