lunedì 13 febbraio 2012

Le Gambe delle Bugie.





Dicono siano corte.
Il detto dice così.
Io non ci credo.
Ho incontrato solo bugie con gambe lunghissime.
Oltre il disumano a volte.
Esseri piccoli e rotondi con lunghissimi arti in superlega Maraging.
Perché  il difetto della menzogna, non sta nei suoi arti ma nella forma della sua testa.
Che si presenta tonda.
Perfetta come una sfera.
Da cuscinetto di precisione.
Ancora prima della lunghezza e consistenza dei suoi arti.
È la perfezione euleriana della sua testa che va presa in considerazione.
È quella che la rende così simile alla verità.
Da considerarla vera.
E non solo una bugia, una menzogna.
Insomma non è la sua durata che preoccupa.
Che ci rende del male.
Ma la sua troppa somiglianza con la verità.
È la forma della sua testa e non la lunghezza delle sue gambe.
Troppo ben confezionata.
Così ben contraffatta da sembrare al suo contrario.
Credo sia il packaging che ci ferisce quando ne subiamo una.
O quando a nostra volta ne produciamo.
Sentendoci tanto stupidi nel subirla quanto furbi nel produrla.

E quante nature ha?
Troppe.
A volte è progettata, a volte no.
A volte chi la produce la scambia onestamente con la verità.
Altre volte è solo un vero inganno .
Si producono per difesa.
Ma anche per attacco.
Temo non ne sia esente nessuno.
Nel produrle e nel subirle.
Capita di produrne anche a “fin di bene”.
Meglio una menzogna che la verità.
Così come capita di non sapere la verità.
E finire solo per produrre bugie.
Una di essa, a volte, è una mezza verità.
O un semplice non conoscerne una.
Così non sempre sono contraffazione premeditata.
Neppure contraccezione del vero.
Ma a volte, forse troppe volte, una semplice quanto inquietante spontanea naturalezza.
Tanto che la scoperta della “non verità” è più destrutturante per chi la produce.
Piuttosto che per chi la subisce.
E di cui ne rimane ferito.
Altro che lunghezza degli arti.
Temo sia un semplice problema di testa.
Solo e solamente di testa.



FranzK. 

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