venerdì 10 febbraio 2012

Questa notte.





È una treccia di vento.
Un semplice sorriso.
Stanco.
Felice.
Confuso.
Che attraversa il freddo.
È un sospiro di speranza.
Che brucia sotto l’asfalto.
Il ghiaccio secco.
Che prova a riposare.
Che prova a credere.
In un semplice polpastrello teso nel buio.
L’ignoto è sempre più vicino.
Nel tuo tormentato sonno.
Ogni istante, uno in meno.
Cos’è?
Forza.
Tanta.
Dentro.
Pulita come la neve che ci separa.
Candida uguale.

Questa notte.

Brilla un bagliore.
Struggente come un notturno di Chopin.
Deciso e forte come un imperatore.
Un cuore.
Pieno di cuore.
Morde la strada.
Nera.
Cupa.
Bianca.
Di neve gelida.
Calda.
Di sensazioni sicure.
Mentre si allontana la tua terra.
Strappa radici.
Profonde.
Strugge nel sonno.
Il sogno.
Il tuo.
Il mio.


Domani sembra lontano.
Ma scava solchi.
Dentro.
Nel tempo.
Nel  tempo divorato istante per istante.
Dai cavalli rossi di fuoco.
Inarrestabili.
Così infuocati.
Da sciogliere ogni freddo.
Ogni dubbio.
Oltre il buio illuminato dalla neve.
È già qui domani.
A chiederne un altro.
In una terra diversa.
Altre radici.
Altri germogli.
Nuovi, differenti.
Innesti evoluti.
Di tutta quella diversità.

Questa notte.

Ha un sole dentro.
Che sappiamo solo noi.
Balenerà il tempo in un infinitesimo.
E sarà giorno.
Domani.
Per sciogliere o legare.
Per poco o per sempre.
Per intrecciare nuove radici.
O scioglierne i legami.
Per nuovi succosi frutti.
O semplici arbusti di ricordi.
Lo sappiamo solo noi.
Lo sapremo tra un piccolo infinito istante.
Lungo tutto una notte.
Prima che il sole.
Di domani.
Decida il bagliore delle nostre pupille.
In stupore.
O ammirazione.

Questa notte.

Prima del sole di domani.
Ha il sole della vita.
Che sappiamo solo noi, solo tu.

FranzK.

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