sabato 20 marzo 2010

Titanio magnetico.




 [http://www.youtube.com/watch?v=VWTrOW5QIek]


Era uno strano ufficio.
Largo ma soprattutto lunghissimo.
Occupato oltremodo da poche persone.
Per lo più sistemate sulle scrivanie vicine all’ingresso.
Dove incastrarono in qualche modo anche me.

Di lui mi accorsi dopo qualche tempo.
Perché arrivava prima e andava via dopo di me da quel luogo.
Stava là in fondo in fondo.
Tutto il giorno, nel massimo silenzio e solitudine.
In fondo a quel deserto di sensazioni, da solo con il suo terminale.

Ecco era venerdì quando mi accorsi di lui.
Perché ne vidi l'ombra passarmi a fianco camminando malamente.
Con uno splendido quanto disinteressato e forse un poco ironico, sorriso sul volto.
E una esclamazione ad accompagnare quel suo particolare disarmonico pendolo camminante.
Buona domenica e …… divertitevi!

Ci ritrovammo tempo dopo, fianco a fianco.
Schiacciati quasi l’uno contro l’altro.
Lavori di ristrutturazione della cattedrale imponevano il temporaneo trasferimento nella stanza delle scope e dei detersivi.
Che strano tipo.
Non spacciava una parola.

Ma quel silenzio non durò poi molto.
Chissà, le emozioni di naturali empatie scattano veloci in certe situazioni.
Così, ad un tratto, girandosi appena, mi fece notare come la mia postura interferisse sgradevolmente con la sua gamba sinistra.
Come la infastidisse protrudendola sgarbatamente.

Mi scusai prontamente spostando il fastidio dall’altra parte, su un altro collega, anche lui incastrato in quella irrespirabile scatola di sardine.
"Così va meglio, molto meglio" mi disse secco, "grazie".
E cominciò a parlare.
Tanto che anche i colleghi anziani rimasero attenti e stupiti.
Di come si era svolta la visita legale per l’assunzione.

Il tizio, il medico, lo aveva fatto sdraiare.
Chiesto nome, cognome, date, luoghi, mogli, figli e parenti, al solito.
Poi l’interrogazione su eventuali malattie.
Mentre, scostando appena i vestiti, applicava gli elettrodi dell’elettrocardiografo a polsi e caviglie.
“Scusi ma lei ha il cuore che non batte!”
  
No, grandissimo scienziato certificato e poco studiato.
Ho una gamba di titanio.
La cui natura amagnetica impedisce la trasduzione del segnale.
Tutto qui.
Una protesi.

L’asfalto era scivoloso.
E lui aveva voglia di vivere.
L’aria frizzante sparata a gran velocità sulla pelle del viso, come una bibita gasata.
La passione per le due ruote motorizzate.
Scivolare a Milano è cosa da nulla, anche se sei esperto, è cosa da destino.

E a Milano ci sono i tram.
Quelli con i piedi rotondi e rotolanti dentro a profondi binari.
Macchine da taglio secco e preciso.
Dovessi mai finirci sopra mentre passa “the ancient technologies”.
Dovessi mai non accorgerti che tu e il destino siete li sopra insieme.

Ma il dramma non finisce a questo punto.
Perché l’economia del 900 è fatta così.
Sembra non conoscere drammi ma solo beffe.
E parla e indaga in continuazione solo di torti o di ragioni.
Mai un neanche piccolo segno di sentimenti.

Così la colpa è sua e il tram, maledizione, è deragliato mentre gli recideva un pezzo di vita.
E deragliando ha perso anche lui una gamba rotonda e rotolante che è costata un sacco di soldi.
Che lui deve pagare perchè la colpa è sua.
Per la gamba di ferro magnetico guastata di quella stupida macchina primitiva.

Da dove passa la felicità?
Ditemelo voi.

Forse dall’amicizia che è nata da quell’incontro.
Da risate da star male mai più fatte con nessun altra persona.
Ridendo sopra e addosso ai nostri pezzi persi per la strada.
Ai prezzi acquisiti perdendo quei pezzi, per pagare i danni che abbiamo procurato alle macchine.

Meno male che il titanio addosso a lui ha cambiato natura.
È divenuto magnetico adesso.
E se gli attacchi un elettrodo trasduce il segnale.

Un vero segnale di cuore.

Non il fastidioso tintinnio di un tram.

Franz.K  

2 commenti:

  1. Sei semplicemente grande....sei riuscito a farmi sorridere ed anche piangere solo tu hai queste capacità. Sono le righe più belle e simpatiche che un grande uomo mi abbia mai dedicato. Ho imparato ad apprezzarti dopo un pò la vita ha deciso questo, è vero ci sentiamo e ci vediamo poco, ma abbiamo un legame che va oltre ogni possibile immaginazione umana....presto avremo modo di vederci così per qualche ora torneremo a farci delle grandi risate....forza e onore amico mio.

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  2. I complimenti da un vero amico sono importanti ricchezze.
    Tra quelle incommensurabili.

    Forza e onore gladiatore ferito ma mai vinto.

    Aspetto il momento delle risate adesso.
    Ne abbiamo necessità.

    Francesco

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