Ti ricordi Alice?
L’avevi trovata a terra, per terra, sulla terra, decisamente
“a terra” …...
Non era il suo mondo, non la sua condizione, sicuramente l’avevi
trovata nella terna cartesiana opposta a quella relativa alla sua natura.
Per terra, “a terra” che più di così non si può. .
Il suo mondo era l’aria, il cielo come diremmo noi “terrestri”.
Noi che usiamo “il cielo” per indicare ancora adesso,
nonostante l’aeronautica, un sogno, un Dio.
Beh, non c’èra allora, e non c’è dubbio neppure ora, che il
suo mondo fosse il cielo.
Senza Dei, senza tutta la nostra “poesia”.
Era semplicemente il suo “mondo”, la sua triade cartesiana.
Dieri anche di più, nel tuo sentire di allora.
Il suo spazio temporale curvo.
La sua natura.
Il suo possibile ed unico “esistere”, “essere”.
Tu lo avevi compreso.
E comprendere è molto più in là di “conoscere” o “sapere”.
Io ero pessimista, avevo tanta paura, non volevo che potessi
averne una delusione.
Una rondine, un piccolo di rondine caduto dal suo nido, la
sua casa….
Come avrebbe mai potuto…?
Sopravvivere….
Vivere….
Mio padre mi aveva insegnato molte cose sulla natura.
Ed era saggio.
Uno dei rari saggi rimasti.
Ed io temevo l’illusione, la delusione per una vita che,
secondo il grande saggio, non aveva alcuna speranza.
Non volevo che tu potessi vivere un “sogno” che sarebbe
divenuto delusione se non incubo.
Brigitte.
Punto.
Hai deciso di darle un nome e con esso, una speranza, una
illusione…...
Avevo paura.
Troppa che potessi soffrire, ma ho accettato.
Brigitte.
La tua decisione, la tua scelta.
Io ho accettato.
La tua decisione.
Chissà che i “piccoli” conoscano più dei “saggi”…..
Chissà….
L’hai nutrita, l’hai curata e credo gli hai dato tu la vita
che non aveva più…., almeno secondo la “storia” e le sue “logiche” possibilità, almeno secondo la legge dei “saggi”….
Io ti ho solo seguita, accondiscesa, aiutata.
Tu l’hai salvata.
L’hai salvata con tutto il tuo coraggio e la tua determinazione.
Non sono stati i “vermi” comprati al negozio di pesca, e
neppure la dieta consigliata dalla Lipu.
L’hai salvata tu.
Con tutto quell'immenso amore….
Ti ricordi quando, tornato dal lavoro, ci mettevamo sul
divano e Brigitte ci faceva festa, volando in tondo nello spazio cartesiano, ma
curvo, della nostra piccola sala?
E poi si posava sulle nostre spalle a guardare la TV…?
Non sono mai riuscito a crederci, nemmeno adesso ci riesco
troppo, mi sembra davvero una favola.
Che tutto questo possa essere successo davvero.
Brigitte, la piccola rondine caduta dal suo nido che
svolazzava libera nel “ristretto” della nostra umile abitazione e condivideva
le nostre abitudini.
Eppure è vero, è successo.
Ha imparato a volare in una ristretta umile sala.
Ha imparato a volare in una ristretta umile sala.
Ed è solo merito tuo.
Con tutto quel tuo immenso amore……
So che hai pianto il giorno che ho alzato le zanzariere.
Ho pianto anche io, seppur di nascosto.
Era arrivato il suo tempo.
Il tempo della libertà, ma forse, e ancor di più, della sua
natura.
Era ormai tre sere che la sua “razza” veniva a chiamarla, a
sollecitarne il “vieni con noi”.
Giravano in tondo quasi fino a sfiorarla, e garrivano e
chiamavano.
Lei ci ha messo tre sere per comprendere.
Alla quarta è volata via.
Con le sue compagne e i suoi compagni.
Nel cielo.
Senza il nostro Dio, solo con il suo, che forse è poi lo
stesso…
Aveva imparato a volare in ristretto umile spazio.
Era stato il suo destino, ma adesso poteva volare nell'immenso del cielo, era a casa adesso, l'aveva ritrovata.
Aveva imparato a volare in ristretto umile spazio.
Era stato il suo destino, ma adesso poteva volare nell'immenso del cielo, era a casa adesso, l'aveva ritrovata.
E l’hai salvata tu.
Con tutto quel tuo immenso amore.
E basta.
E prego e spero.
Che molto presto o molto tardi.
Nel suo giusto tempo.
Qualcuno possa alzare altre zanzariere, per lasciare ad un'altra
“Brigitte” la sua opportunità, il suo Dio, la sua vita.
Sapendola pronta di poter volare.
Attraverso quello spazio curvo, pieno di pericoli.
Ma pieno anche di libertà.
Quella libertà che dobbiamo assicurare a noi stessi.
Imparando a volare,
Imparando a volare,
Prima di “prendere il volo” con tutti i suoi rischi.
Carissima, infinitamente dolce, infinitamente figlia, immensamente piena d'amore, “Brigitte”
FranzK.
A mia figlia Alice e basta.
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